giovedì 4 dicembre 2008

venerdì 24 ottobre 2008

Foggia & Eventi news


La magia di una storia senza tempo
'Il fiore di Alcesti': una lettura a piú voci, interpretata da Franco Nero, Mita Medici e Raffaello Fusaro. Il mito nato dalla penna di Euripide rivive sul palcoscenico del Teatro del Fuoco

(di Redazione )





Un giorno Marguerite Yourcenar lesse una storia: la storia di una donna e del suo sacrificio d'amore; la storia di Alcesti, di colei che - resa immortale dalla penna di Euripide - da secoli, sui palcoscenici del mondo, accetta di morire per il marito Admeto. Marguerite se ne innamoró al punto da decidere di farla rivivere attraverso le sue parole. Era il secolo scorso. Chissà se avrebbe mai immaginato che la sua opera sarebbe diventata tanto famosa da essere rappresentata innumerevoli volte sul palcoscenico!

Giovedí 2 ottobre, al Teatro del Fuoco, Alcesti, Apollo, Ercole e Admeto sono tornati a vivere le loro passioni. Admeto - che sarebbe stato punito con la vita per aver dimenticato di fare il sacrificio nuziale ad Artemide, se proprio la sua sposa non avesse accettato di morire al posto suo - é tornato a vivere il suo dramma. Tutto ció é accaduto all'interno di una rappresentazione chiamata Il fiore di Alcesti (adattata da Salvo Bitonti, ndr), patrocinata dalla Provincia di Foggia, dalla nostra Università e dall'Aido e rientrante nel programma culturale intitolato Do ut des. Scambi di emozione, d'amore e di vita, promosso dall'Assessorato alla Cultura, all'Università e alle Politiche Giovanili del nostro Comune.

La serata, fortemente voluta da Giovanni Cipriani, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo foggiano, nonchè Assessore alla Cultura del nostro Comune, ha visto la presenza di un pubblico numerosissimo, letteralmente rapito da una storia senza tempo. E se la definiamo cosí siamo certi di non sbagliare. Spalleggiato dal nostro direttore, moderatore della serata, tra gli applausi dei giovani studenti, proprio Giovanni Cipriani ci ha introdotti nelle atmosfere incantate del mito, con un'avvertenza: 'Tutta la piéce é un potente urlo per allontanare la morte'. Un ossimoro? Potrebbe sembrare. Ad una lettura superficiale lo sembrerebbe davvero. Dove sarebbe la vita nella storia di una donna che alla vita rinuncia per amore del suo uomo? Eppure c'é.

'E' nel dono di sè; é in quell'Apollo che rappresenta la vita che si contrappone alla morte; - ha continuato il professore- é in quell'Ercole che rappresenta l'umanità che alla morte non si rassegna e contro di essa lotta. Ercole, non a caso, si confonde col Salvatore, ed Alcesti richiama alla mente la sorella di Lazzaro, in una evidente sovrapposizione tra Ercole e Cristo'. Applausi. Poi il buio.

L'occhio di bue illumina il palcoscenico: le note delle arie dell'Alceste di Gluck, ottimamente eseguite al pianoforte da Nicola Marasco e cantate dal soprano Rosa Ricciotti con l'accompagnamento dei bravissimi ragazzi del coro del nostro Ateneo, introducono i protagonisti: un Franco Nero un pó sotto tono nella duplice veste di Apollo ed Ercole, una intensa Mita Medici nei panni della Morte e di Alcesti, un bravo Raffaello Fusaro nella parte di Admeto. E di nuovo, sul palco, nelle voci dei protagonisti, nelle espressioni dei loro volti, nella forza delle note delle arie, su una scenografia essenziale, quasi scarna, il dramma di un mistero che da secoli non smette di avvincere.

Applausi. Poi il buio. E dopo il buio, di nuovo la luce. L'incanto si spezza: Apollo torna ad essere Franco Nero, Alcesti Mita Medici (in foto), Admeto Raffaello Fusaro. L'abbraccio con il quale gli attori salutano il pubblico presente in sala é il segno di una serata in cui l'università, la cultura e gli studenti si sono felicemente incontrati al di fuori delle mura delle aule. Bene, bravi, bis!!

di Rossella Caso

martedì 21 ottobre 2008

martedì 7 ottobre 2008

MITA NEWS


CULTURA E SPETTACOLO

29/set/2008 "Do ut des": il mistero di Alcesti rivive con Franco Nero e Mita Medici ( clicca qui per scaricare l'invito)


Franco Nero e Mita Medici saranno interpreti d’eccezione di “Il fiore di Alcesti”, un libero adattamento da Il Mistero di Alcesti, opera teatrale scritta da Marguerite Yourcenar: si tratta del secondo appuntamento del ciclo di incontri del progetto “Do ut des – Scambi d’emozione, d’amore, di vita”, programmato dall’assessore alla Cultura del Comune di Foggia, Giovanni Cipriani, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale, l’Università e l’AIDO (Associazione italiana donatori organi); anche questo, infatti, così come gli altri futuri incontri, sarà incentrato sul tema di grande valore filantropico e umanitario del dono di sè e sposerà la nobile causa della solidarietà e del dialogo interpersonale.
I due popolari attori saranno protagonisti, giovedì 2 ottobre sul palcoscenico del Teatro del Fuoco: per Mita Medici si tratta di un ritorno dopo che in primavera si era esibita in letture e interpretazioni del mito di Fedra; per Franco Nero (all’anagrafe Franco Sparanero) si tratta di un eccezionale ritorno alle origini, visto che le origini della sua famiglia rinviano a San Severo e quindi alla Capitanata.
Lo spettacolo, curato dal regista Salvo Bitonti, vedrà Franco Nero nelle duplici vesti di Apollo ed Ercole; Mita Medici darà voce alla Morte e al personaggio di Alcesti, mentre Raffaello Fusaro – giovane attore emergente – interpreterà Admeto.
L’iniziativa dell’assessore Cipriani, ricordiamo, prende spunto dal mito greco di Alcesti, paradigma sempiterno dei sentimenti di solidarietà ed umanità – “filìa” e “charis” - che permeavano la concezione della vita e del rapporto fra gli uomini nel mondo greco antico. Si tratta di un omaggio non solo di grande spessore culturale, ma anche un modo esemplare di richiamare l’attenzione generale e le singole coscienze sul ruolo indispensabile esercitato nella nostra società dal mondo dell’associazionismo e del volontariato, che operano efficacemente anche nel nostro territorio.
La serie di manifestazioni e spettacoli sulla cultura del dono di sè progettata dall’assessore Cipriani - che introdurrà l’incontro - sottolinea l’esigenza di promuovere e produrre cultura per metterla interamente al servizio della nostra comunità.
L’attività culturale è infatti uno straordinario veicolo di messaggi forti e profondi, in grado di consolidare un sistema di autentiche relazioni civili indispensabili alla crescita complessiva della società, anche dal punto di vista etico.
Per questo, secondo l’assessore, “progetti come Do ut des dimostrano come la cultura classica sia ancora capace , nonostante la nascita di altre letterature e l’affermazione di altri linguaggi, di trasmettere valori che restano attualissimi”. Sarebbe d’altronde pleonastico insistere sul ruolo fondamentale che la cultura umanistica assolve nel provocare fecondi momenti di incontro e di riflessione. Di qui il richiamo al forte impegno di stimolo e di cooperazione, che, secondo Cipriani, devono assumere, in primo luogo, le istituzioni locali: “Le politiche culturali devono mettersi al servizio di relazioni e vincoli comunitari più solidi e profondi”.
Alla manifestazione interverranno il sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, ed il Presidente del Consiglio Provinciale, Enrico Santaniello, al quale va il merito di aver sostenuto con convinzione ed entusiasmo il progetto.
Ci sarà anche spazio per la musica, con l’ “Alceste” di Christoph Gluck, opera da cui il soprano Rosa Ricciotti – accompagnata dal pianista Nicola Marasco e dal Coro dell’Ateneo di Foggia – canterà le arie più famose.
Ingresso gratuito - Sipario ore 21.00.

lunedì 4 agosto 2008

giovedì 31 luglio 2008

MITA MEDICI INCONTRA ALDA MERINI





sabato 5 luglio 2008